I supereroi sono diventati più interessanti di prima quando hanno smesso di essere invincibili, e per alcuni rapper in fondo vale lo stesso discorso.
Le loro storie sono una versione amplificata e esagerata delle nostre, momenti negativi compresi. Per questo, a volte, la cosa più interessante è guardare dietro la maschera.
"Persona", oltre a essere il titolo del disco di Marra e del film di Ingmar Bergman citato al suo interno e sulla copertina, è la parola latina che significa "maschera". E in inglese "persona" significa "personaggio". Ecco, e che cosa c’è nella vita di un personaggio di successo quando i riflettori si spengono, o quando non si sa più bene che cosa fare e perché? Quando non si è più sicuri di se stessi? Quando, nonostante il successo, si vivono grossi momenti di down? È a tutte queste domande, e a alcune altre, che risponde il quinto album di Marracash.

Persona è la prova che non sappiamo mai cosa ci riserverà il futuro. Che è l’unico motivo per continuare a andare avanti. "Non conta quanto hai perso prima, nella tua vita/ Chi ti ha fottuto l'autostima, chi ti incasina / C’è sempre un modo ed una chance / Finché nel petto suonerà." Se non è da supereroi questo, non sappiamo cosa lo sia.
Nel 2005, ai tempi di Roccia Music, il percorso di Marra poteva sembrare quello di tanti rapper. Certo, era uno dei più bravi, e fu tra i primi a passare da un certo tipo di underground al successo mainstream. Almeno in apparenza, fino al 2011 la sua carriera sembrava potersi riassumere con il titolo di un suo album, a sua volta una citazione de "L'odio": "Fino a qui tutto bene".
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Una produttività regolare, singoli che andavano in radio, tour, collaborazioni. Nel giro di qualche anno Marracash, grazie alle sue indiscutibili doti tecniche e di scrittura, era diventato uno dei principali rapper d’Italia. Poi, però, succede qualcosa. Tra il suo terzo e il suo quarto disco passano quattro anni, un tempo molto lungo per il mercato e soprattutto per il rap, che nello stesso momento stava giusto entrando nell'era dello streaming.È il 2015 quando esce "Status", un disco fortissimo, il suo migliore fino a quel punto. Anzi, il miglior disco di uno dei migliori rapper italiani. Riascoltato oggi, sembra che il suo autore vesta un’armatura, una corazza. Marracash ci vuole ribadire che lui è il numero uno, e ci riesce.Quello è un anno cruciale per il rap in Italia, in cui le cose cambiano molto. Tutto subisce un’accelerazione.
-Davide Perrucci
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